Corrispondenza San Felice Roma 7 ottobre 1956 (Checchina – Ettore Terzoni)

Lettera di Francesca Brunamonti (Checchina) al marito Ettore Terzoni, ricoverato all’ospedale S. Camillo di Roma. In rosso sono evidenziati i termini di dubbia traduzione a causa della calligrafia o del deterioramento delle carte originali. In verde, commenti di facilitazione della comprensione dei testi. La lettera è in risposta ad una precedente corrispondenza in cui il marito Ettore, chiedeva informazioni sull’andamento della vita di famiglia e delle economie della casa, dei campi e del bestiame.

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S. Felice
7 ottobre 1956

“Mio caro Ettore,

ho ricevuto ieri la tua lettera, e come vedi subito ti do risposta, molto mi fa piacere saperti migliorato.

Credi prima che anche noi non c’è male, le bambine poi mangiano con appetito e si sono ingrassate, io pure mangio abbastanza, mi sento soltanto quel solito dolore alla gamba di tanto in tanto che mi tocca buttarmi giù come già sai.

Quando era Maria (sorella della scrivente) qui presi pure un tubetto di’ingogirina, ma ci ho conosciuto poco, ma questa non sarà cosa grave ti pare?

Dunque la vendemmia è terminata e con un bel tempo, abbiamo raccolto 9 quintali di vino, cioè nove sono andati nella botte, poi mezzo quintale ci ho fatto la bollita che è venuta squisita, il mosto quest’anno è tornato dolce, gli ho dato 6 bucoli di sopra al momento e un bel caldaio di uva nera.

Insomma dev’essere un buon vino, mio caro che ti farà leccare i baffi.

A Perticano ne abbiamo avuto 2 e mezzo.

Quel vino rimasto laggiù ce ne sta una damigiana da mezzo quintale e Zio lo a offerto a Vito e gli a detto che lo sentirà; se gli piace lo da via ma spunta un pochetto, anche di questo qui ne ho riempite una da mezzo quintale e l’altre due nostre; questo pure appena levato dalla botte a preso subito di forte, certo che il S. Zio se lo poteva aver dato via, se ne beve un po Babbo, ma a me non mi va, ne assaggio qualche goccio.

La fiasca è venuta molto bella lo fatta scorino…. ed è venuta una bella metà.

Domani coglieremo il granturco del campo dal colle.

Della vacca l’avevo chiesto a Carlo ma mi sono sempre dimenticata di dirtelo, dice che i prezzi si sono molto ribassati. Lui dice che la nostra potrebbe valere pure su le due cento mila come si trova, ma Tullio invece dice che non può essere, potrà darci centosettanta tanto che lui ci consiglia di farla figliare che si vitelli valgono sempre poi quest’anno c’è pure il formaggio dice che non ci conviene darla via per questi prezzi ma forse tu la vorresti dar via subito per togliermi il fastidio?

Ma questo io mio carissimo semmai se ne parlerà quando ci sarai da ma te, io cercherò di custodirlo come meglio posso con tutto che (la vacca) mi fa fare quasi tutti i giorni delle camminate che come il solito viene giù nel campo di Assunta Noti, di Mancini ecc…

La sera le portiamo giù e la governo sempre.

La vitella pure essa è scesa giù ma è pessima anche questa.

Va fuori (dal recinto) sempre da qualche parte poi non va mica dietro la madre (vacca), bisogna riportarla su sempre in due, Tullio per verità mi aiuta molto come pure Nannella ma da quell’altro non ci ho …eso nulla, Il veterinario del Supino a spostato e se ne è andato a lasciato a quello di Sassoferrato, e sono passati per chi volesse fare l’abbonamento come era con suini, ma io gli ho detto che dovevo sentire a te e non so se vendiamo la vacca, comunque mi ci dirai qualcosa in merito !

Della pecora pure non so ma quella figlia sempre presto ormai è un peccato venderla specie per macello se fosse stato prima quella ha mmo groppa!

Tu mi dici che avrò finito i soldi, ma ho sempre quelle dieci mila, non preoccuparti da Dante (Dante Profili, titolare della Macelleria e spaccio di Perticano) pure avrò segnato appena una volta.

Ora però si è fatto vivo quello del maiale me l’a fatti chiedere già da due persone questi gli anno risposto che tu sei all’ospedale, e a detto mi dispiace molto ma se anche me ne potessero mandare un po, che sta murando allora consigliandomi con zio di quei buoni di babbo, che sono quattro quelli a nome suo, di prenderli e ci pago giusto il maiale.

Gli è lo fatti firmare e Zio andrà a riscuotere tanto gli anno consigliato a zio di riscuoterli quelli a nome suo che un giorno non essendoci più lui, gli ci senterebbe in parte il governo, a pare di non aver fatto male, che ne dici?

Il maiale quanto era mi pare 9 e 500 io gli è ne manderò 9.

Le e bambine per il momento come scarpette va avanti alla meglio, Maria à portato un po di scarti poi a detto che manderà un paio di pantofoline nuove a Gentile e anche per me, Lisa al momento porterà quelle vecchie poi si vedrà, il 15 si…

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In merito a Dante Profili, che compare come creditore nella lettera, ecco un estratto del libro “Cuori Partigiani” di Biagio Cristofaro, in cui si racconta del ruolo dello spaccio di Perticano nella resistenza partigiana del gruppo “Tigre”. Dante, con un carretto trainato da un cavallo bianco, andava a prelevare i viveri da Sassoferrato per portarli in quel di Perticano.

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